martedì 5 maggio 2009

Il successo di Harry Potter

Il mondo di Harry Potter ha stregato bambini e adulti. Ci siamo mai chiesti perchè? Prima di rispondere è necessario spiegare qual è il mondo di Harry Potter.
Il mondo descritto nella saga della Rowling non è
del tutto magico. Mondo magico e mondo non magico coesistono insieme. Vi sono luoghi magici, come la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che non sono accessibili ai babbani, ovvero i non maghi. Ma le città, come Londra, dove è incentrata la storia del maghetto, sono abitate da maghi e babbani. Il compito dei maghi in presenza di babbani è non far capire loro l'esistenza della magia. Qundi con ciò possiamo individuare un primo fattore del successo di Harry Potter:i maghi vivono in un mondo credibile e coerente parallelo al nostro.

I turisti di passaggio a Londra chiedevano sempre: «Dov’è il binario 9 e ¾?», così l’amministrazione ha pensato di rispondere con un pannello in corrispondenza del punto cercato. Harry Potter, per recarsi ad Hogwarts, parte da qui, la King’s Cross Station che è anche una stazione della metropolitana. Passa attraverso un muro di mattoni rossi per ritrovarsi sul binario inaccessibile ai babbani e salire a bordo dell’Hogwarts Express. Nella realtà, il muro si trova tra i binari 9 e 10.
Probabilmente la saga piace anche agli adulti perchè la possiamo definire come la versione moderna delle vecchie favole che erano raccontate a coloro che ora sono genitori dei fans. Il libro non ha avuto il successo che può vantare adesso, la vendita alla prima stanpa andava a rilento. Solo dopo la distribuzione di capitoli gratuiti in allegato alla vendita dei famosi Smarties ha consentito il successo odierno. Forse, senza l'approvazione dei genitori, l'opera non avrebbe avuto tanto successo...
Infine l'aspetto che potremo definire il più ovvio, senza il quale il libro sarebbe piatto e noioso: il combattimento tra bene e male.


Solitamente nelle opere fantastiche Bene e Male sono divisi in maniera chiara, per ragioni di trama e anche come significato 'allegorico': si vuole mostrare al pubblico che questi due modi di vivere esistono anche ora, sebbene nascosti e camuffati. Però, diversamente dalle opere fantasy, in Harry Potter tale divisione è molto meno accentuata di quanto si possa pensare, perché spesso e volentieri i ruoli vengono stravolti e i cattivi diventano buoni, e viceversa.
I Dursley, gli zii con cui cresce Harry,presentano un comportamento costantemente negativo nei confronti della magia. Trattano male Harry perchè è un mago,ma non per questo sono cattivi. La loro è più che altro invidia e insoddisfazione per non essere stati inclusi nel mondo magico.

Questo comportamento contribuisce anche alla formazione caratteriale di Harry, perchè se avesse vissuto da subito in una famiglia di maghi, sarebbe cresciuto viziato e prepotente, forte della propria storia (il bambino che è sopravvissuto a Voldemort all'età di un anno eccetera eccetera).
Un personaggio ambiguo che fino all'ultima pagina del settimo libro della saga non si capisce se è buono o cattivo è
Severus Piton, l'insegnante di Pozioni ad Hogwarts, ex Mangiamorte (il nome dei seguaci più intimi di Voldemort), che sembra essere passato dalla parte del bene poco prima della caduta di Voldemort, affiancandosi ad Albus Silente. Piton ha sempre mostrato apertamente l'odio che provava per Harry, anche se il maghetto non si spiega perchè. Nel sesto libro, sarà Piton ad uccidere Silente, rivelandosi l'antico sostenitore di Voldemort. Ma allora perchè Silente, il più grande mago di tutti i tempi si è fatto imbrogliare da un ragazzo, anche se particolarmente dotato? Nell'ultimo capitolo della saga tutti i nodi vengono al pettine. Piton non ha mai ingannato Silente, ma ha ingannato Voldemort, che non è riuscito a capire il doppio (in realtà triplo) gioco di Piton perchè non è capace di amare. La garanzia della fedeltà di Piton a Silente si basa sull'amore che Piton provava per la madre di Harry, che è stata uccisa da Voldemort. Da quel momento Piton serve Silente, e protegge Harry.
Il concetto di amore e odio, bene e male è molto presente nella saga, toccando temi delicati sul comportamento delle persone, sui sentimenti nell'età della crescita.
Molto controversi sono i personaggi di Peter Minus e Cornelius Caramell. Peter Minus è protagonista di uno dei maggiori stravolgimenti di trama nel terzo libro: egli prima viene descritto come un eroe sacrificatosi per amore dei Potter, poi si trasforma in un subdolo e odioso traditore, responsabile dell'uccisione dei genitori di Harry! La Rowling ci mostra in pieno il carattere viscido di questo personaggio quando striscia ai piedi di Harry cercando di convincerlo della sua innocenza. Minus è anche responsabile di una delle migliori azioni di Harry, il perdono che è capace di concedere all'indiretto assassino dei suoi genitori! Peter Minus è però un personaggio indegno della minima compassione, e lo notiamo quando ritorna da Voldemort divenendo il suo nuovo primo seguace. Si tratta di un comportamento deplorevole, che dimostra come Minus abbia rifiutato la sua ultima possibilità di redimersi e rendendo definitiva la sua caduta al male. Diversamente da questo, Cornelius Caramell non viene presentato come un personaggio cattivo. Il Ministro della Magia, infatti, ci appare come un uomo simpatico, ingenuo, un po’ confuso e con le sue manie, spesso incapace di prendere decisioni, ma comunque una brava persona. E' solo nel quarto libro, quando rifiuta totalmente di credere nel ritorno di Voldemort e giunge a insultare Silente, che ci rendiamo conto di cosa sia in realtà: non un simpatico ometto che si prende troppo sul serio, ma un burocrate inetto troppo attaccato al mondo in cui vive e alla poltrona che occupa. La migliore descrizione ce la fa lo stesso Harry: "… davanti a lui c'era un piccolo mago iroso, che si rifiutava categoricamente di accettare l'idea che il suo comodo mondo tranquillo potesse venire turbato."

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