domenica 24 maggio 2009

La saga di libri di Harry Potter non è solo un esempio di letteratura per ragazzi, è anche sinonimo di crescita e cambiamento. Un cambiamento che si attua nel corso dello svolgersi della trama. Lo stesso Harry, nel quinto volume della saga ideata da J. K. Rowling, si trova in una situazione per lui del tutto nuova. Divorato dal dolore e dalla rabbia, ci mostra il suo "lato oscuro", già in "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" lo vediamo ribellarsi all'autorità degli odiosi zii, ma nell' "Ordine della fenice" la rivolta coinvolge gran parte dei personaggi, che insorgono contro un ministro della magia che ha preferito "chiudere gli occhi" per evitare di ammettere che "il signore oscuro"è tornato. Harry dovrà affrontare però tanti travagli e sofferenze prima di trovare una sua pace interiore, di diventare il tip di uomo che desidera essere. In questa evoluzione la morte è solo uno dei tanti scogli che Harry incontrerà lungo il suo cammino che lo condurrà alla piana maturazione e alla consapevolezza di , è solo l'inizio del processo che lo porterà a diventare un uomo, Harry, infatti, nel corso della storia, imparerà il valore della vita, dell'amicizia e dell'amore. Il protagonista non è un "diverso" perché è un mago, lo è perché ha affrontato la morte tante e tante volte riuscendo a capire, anche quando è pieno di ansie, che bisogna fare la cosa giusta, anche se vuol dire diventare un "anarchico" fondando un'organizzazione studentesca clandestina. Ma la ribellione di Harry e co. è anche metafora del mutamento adolescenziale, rappresenta il passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, un rito di passaggio al quale neanche un mago può opporsi al compimento dei 15 anni. E' un'età difficile non solo per noi, ma lo è anche per Harry, non è più un bambino, ma non è neppure abbastanza grande da potersi definire un adulto. Eppure Harry deve affrontare le ingiustizie della vita da solo: Sirius Black, il suo adorato padrino, viene ucciso, così come era accaduto ai suoi genitori e a Cedric Diggory, suo compagno di scuola, ma Harry non per questo "batte in ritirata", decide anzi di continuare a combattere, dimostrando grande coraggio e forza di volontà. J. K. Rowling è riuscita brillantemente a rappresentare tutti i momenti fondamentali della vita di un ragazzo attraverso al metafora della magia, questo a significare che il romanzo, pur essendo un "fantasy" nasconde un messaggio valido anche per noi babbani.

giovedì 21 maggio 2009

Harry Potter non è un semplice romanzo dove a prevalere sono i pigri sventolii di bacchette che trasformano i fiammiferi in aghi e viceversa. La Rowling è riuscita a raccontare con enorme semplicità e chiarezza l'esistenza della tirannide politica e l'amore per il potere, tanto bramosi nel far diventare un uomo inizialmente bendisposto ad affrontare i problemi della sua gente in un vero e proprio tiranno, cieco di fronte all'evienza che il male è in agguato...Caramell, Ministo della Magia, vuole negare il ritorno di Voldemort, perchè non "vuole perdere la poltrona comoda a cui si è abituato", in quanto non saprebbe gestire il ritorno del male. Ma ogni tiranno crea da sè, tra la gente che sottomette, i suoi nemici: I RIBELLI. In questo caso Harry e i suoi amici sono i ribelli.Naturalmente questa situazione non ci è nuova, nella storia basti pensare al facismo di Mussolini.La riforma della scuola, per fare il lavaggio del cervello al futuro della nazione ( i giovani), è un elemento comune. I patrioti, coloro che si ribellarono al fascismo,riuscirono a raderlo al suolo...guardate il trailer del 5° film di Harry Potter per riconoscere queste analogie...


martedì 12 maggio 2009

ecco alcuni video che mostrano il carattere dei personaggi già citati...il primo mostra piton, il secondo i dursley...buona visione!!!



martedì 5 maggio 2009

Il successo di Harry Potter

Il mondo di Harry Potter ha stregato bambini e adulti. Ci siamo mai chiesti perchè? Prima di rispondere è necessario spiegare qual è il mondo di Harry Potter.
Il mondo descritto nella saga della Rowling non è
del tutto magico. Mondo magico e mondo non magico coesistono insieme. Vi sono luoghi magici, come la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che non sono accessibili ai babbani, ovvero i non maghi. Ma le città, come Londra, dove è incentrata la storia del maghetto, sono abitate da maghi e babbani. Il compito dei maghi in presenza di babbani è non far capire loro l'esistenza della magia. Qundi con ciò possiamo individuare un primo fattore del successo di Harry Potter:i maghi vivono in un mondo credibile e coerente parallelo al nostro.

I turisti di passaggio a Londra chiedevano sempre: «Dov’è il binario 9 e ¾?», così l’amministrazione ha pensato di rispondere con un pannello in corrispondenza del punto cercato. Harry Potter, per recarsi ad Hogwarts, parte da qui, la King’s Cross Station che è anche una stazione della metropolitana. Passa attraverso un muro di mattoni rossi per ritrovarsi sul binario inaccessibile ai babbani e salire a bordo dell’Hogwarts Express. Nella realtà, il muro si trova tra i binari 9 e 10.
Probabilmente la saga piace anche agli adulti perchè la possiamo definire come la versione moderna delle vecchie favole che erano raccontate a coloro che ora sono genitori dei fans. Il libro non ha avuto il successo che può vantare adesso, la vendita alla prima stanpa andava a rilento. Solo dopo la distribuzione di capitoli gratuiti in allegato alla vendita dei famosi Smarties ha consentito il successo odierno. Forse, senza l'approvazione dei genitori, l'opera non avrebbe avuto tanto successo...
Infine l'aspetto che potremo definire il più ovvio, senza il quale il libro sarebbe piatto e noioso: il combattimento tra bene e male.


Solitamente nelle opere fantastiche Bene e Male sono divisi in maniera chiara, per ragioni di trama e anche come significato 'allegorico': si vuole mostrare al pubblico che questi due modi di vivere esistono anche ora, sebbene nascosti e camuffati. Però, diversamente dalle opere fantasy, in Harry Potter tale divisione è molto meno accentuata di quanto si possa pensare, perché spesso e volentieri i ruoli vengono stravolti e i cattivi diventano buoni, e viceversa.
I Dursley, gli zii con cui cresce Harry,presentano un comportamento costantemente negativo nei confronti della magia. Trattano male Harry perchè è un mago,ma non per questo sono cattivi. La loro è più che altro invidia e insoddisfazione per non essere stati inclusi nel mondo magico.

Questo comportamento contribuisce anche alla formazione caratteriale di Harry, perchè se avesse vissuto da subito in una famiglia di maghi, sarebbe cresciuto viziato e prepotente, forte della propria storia (il bambino che è sopravvissuto a Voldemort all'età di un anno eccetera eccetera).
Un personaggio ambiguo che fino all'ultima pagina del settimo libro della saga non si capisce se è buono o cattivo è
Severus Piton, l'insegnante di Pozioni ad Hogwarts, ex Mangiamorte (il nome dei seguaci più intimi di Voldemort), che sembra essere passato dalla parte del bene poco prima della caduta di Voldemort, affiancandosi ad Albus Silente. Piton ha sempre mostrato apertamente l'odio che provava per Harry, anche se il maghetto non si spiega perchè. Nel sesto libro, sarà Piton ad uccidere Silente, rivelandosi l'antico sostenitore di Voldemort. Ma allora perchè Silente, il più grande mago di tutti i tempi si è fatto imbrogliare da un ragazzo, anche se particolarmente dotato? Nell'ultimo capitolo della saga tutti i nodi vengono al pettine. Piton non ha mai ingannato Silente, ma ha ingannato Voldemort, che non è riuscito a capire il doppio (in realtà triplo) gioco di Piton perchè non è capace di amare. La garanzia della fedeltà di Piton a Silente si basa sull'amore che Piton provava per la madre di Harry, che è stata uccisa da Voldemort. Da quel momento Piton serve Silente, e protegge Harry.
Il concetto di amore e odio, bene e male è molto presente nella saga, toccando temi delicati sul comportamento delle persone, sui sentimenti nell'età della crescita.
Molto controversi sono i personaggi di Peter Minus e Cornelius Caramell. Peter Minus è protagonista di uno dei maggiori stravolgimenti di trama nel terzo libro: egli prima viene descritto come un eroe sacrificatosi per amore dei Potter, poi si trasforma in un subdolo e odioso traditore, responsabile dell'uccisione dei genitori di Harry! La Rowling ci mostra in pieno il carattere viscido di questo personaggio quando striscia ai piedi di Harry cercando di convincerlo della sua innocenza. Minus è anche responsabile di una delle migliori azioni di Harry, il perdono che è capace di concedere all'indiretto assassino dei suoi genitori! Peter Minus è però un personaggio indegno della minima compassione, e lo notiamo quando ritorna da Voldemort divenendo il suo nuovo primo seguace. Si tratta di un comportamento deplorevole, che dimostra come Minus abbia rifiutato la sua ultima possibilità di redimersi e rendendo definitiva la sua caduta al male. Diversamente da questo, Cornelius Caramell non viene presentato come un personaggio cattivo. Il Ministro della Magia, infatti, ci appare come un uomo simpatico, ingenuo, un po’ confuso e con le sue manie, spesso incapace di prendere decisioni, ma comunque una brava persona. E' solo nel quarto libro, quando rifiuta totalmente di credere nel ritorno di Voldemort e giunge a insultare Silente, che ci rendiamo conto di cosa sia in realtà: non un simpatico ometto che si prende troppo sul serio, ma un burocrate inetto troppo attaccato al mondo in cui vive e alla poltrona che occupa. La migliore descrizione ce la fa lo stesso Harry: "… davanti a lui c'era un piccolo mago iroso, che si rifiutava categoricamente di accettare l'idea che il suo comodo mondo tranquillo potesse venire turbato."

 
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